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Blair lancia la nuova Internazionale
dal nostro inviato ANTONIO POLITO
— 08 febbraio 1998 pagina 6 sezione: POLITICA INTERNA
Blair lancia la nuova Internazionale
Repubblica — 08 febbraio 1998 pagina 6 sezione: POLITICA INTERNA
LONDRA - Una nuova Internazionale, ma stavolta composta dai partiti di centrosinistra, dai nuovi moderati che traggono la loro origine dal socialismo ma hanno accettato fino in fondo il capitalismo. Una nuova Internazionale per cercare una "terza via" tra lo Stato pigliatutto e il mercato pigliatutto. Tony Blair alza la mira delle sue ambizioni e si propone come la guida di un nuovo movimento, universale come lo è la globalizzazione, e che - di fatto - scavalca e sorpassa l' Internazionale socialista. L' effetto Casa Bianca, e il successo personale che sta riscuotendo nella visita a Clinton, hanno spinto Blair a tentare l' operazione politica più ardita finora compiuta sulla scena internazionale. In un' intervista al Guardian il leader del New Labour annuncia che l' asse di questo nuovo movimento sarà composto dall' alleanza di ferro tra lui e Clinton, cementata in questi giorni a Washington. I due parlano lo stesso linguaggio, usano le stesse parole d' ordine, tengono i loro staff in consultazione permanente. Si aiutano, quando ne hanno bisogno: Clinton sostenne Blair per fargli vincere le elezioni, Blair ha ricambiato il favore accorrendo in aiuto del presidente americano impigliato nello "Zipgate". A maggio si rivedranno a Londra, alla vigilia del G8, per lanciare la nuova iniziativa. Poi, alla fine dell' anno o agli inizi del prossimo, il primo incontro della nuova Internazionale, aperto a tutta la sinistra del mondo che è disposta a abbracciare il nuovo credo anglosassone. "Dobbiamo metterci alla testa di tutti coloro che vogliono provare a gestire il cambiamento sociale in quest' era di globalizzazione. La vecchia sinistra resiste a questi cambiamenti. La destra non vuole affrontarli. Tocca a noi - dice Blair - gestirli per produrre solidarietà sociale e prosperità". L' obiettivo è in linea con lo slogan della "terza via". E forse serve a Blair anche per spezzare l' isolamento in cui il nuovo socialismo anglosassone rischia di trovarsi sull' intervento nel Golfo. Blair non chiude la porta a nessuno, nemmeno ai partiti socialisti europei più lontani da lui. L' invito è dunque rivolto anche ai socialisti francesi, ai socialdemocratici tedeschi, insieme agli olandesi, agli italiani, ai portoghesi. A sorpresa, Blair indica poi in Fernando Henrique Cardoso, presidente del Brasile, uno dei politici mondiali che sente più vicino: "Ho letto la sua introduzione a un libro di miei discorsi e sono rimasto sorpreso di quanto quest' uomo parli il nostro stesso linguaggio". Sono della partita anche i partiti dell' ex Est europeo che - dice Blair - "sono diventati meno fanatici del mercato". Blair indica cinque discriminanti per questo nuovo movimento: "Primo: una gestione prudente e stabile dell' economia, rispettosa della globalizzazione. Secondo: spostare l' intervento dello Stato verso settori come l' educazione, l' addestramento professionale, le infrastrutture, lasciando stare cose come l' intervento nell' industria o la politica di alta tassazione e di alta spesa pubblica. Terzo: dobbiamo essere noi i riformatori dello Stato sociale, altrimenti la Destra lo smantellerà. Quarto: reinventare il governo e la decentralizzazione, in modo che ciò che conta è ciò che funziona. Quinto: il centrosinistra deve essere internazionalista e opporsi all' isolazionismo della Destra". è la summa del pensiero di Blair: stato leggero ma attivo nella società, responsabilità fiscale, flessibilità nel mercato del lavoro, ricerca della giustizia sociale ma senza mettere intralci alla crescita economica, che porta prosperità. Le parole d' ordine sono praticamente identiche a quelle di Clinton negli Usa, anche se le situazioni sono molto diverse. La Gran Bretagna, nonostante 18 anni di potere conservatore, ha ancora un Welfare vastissimo e praticamente intatto. Toccare, seppure di poco, i contributi sociali alle ragazze madri, è costato a Blair una ribellione nel suo stesso partito, mentre Clinton quei contributi li ha radicalmente aboliti tra gli applausi della nazione. E se le differenze sono forti tra le due sponde dell' Atlantico, figurarsi all' interno dell' Europa, dove è cresciuta sotto l' ala protettiva dello Stato sociale una società del tutto diversa: in America lo Stato spende appena il 32% del prodotto interno lordo, in Inghilterra il 39% e in Germania il 47%. Quasi a cercare la fonte d' ispirazione, Blair, Clinton e mogli sono andati ieri in pellegrinaggio sulla tomba di Franklin Delano Roosevelt, facendosi riprendere davanti ad una delle sue frasi celebri: "L' unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la nostra stessa paura". - dal nostro inviato ANTONIO POLITO
Blair lancia la nuova Internazionale
dal nostro inviato ANTONIO POLITO
— 08 febbraio 1998 pagina 6 sezione: POLITICA INTERNA
Blair lancia la nuova Internazionale
Repubblica — 08 febbraio 1998 pagina 6 sezione: POLITICA INTERNA
LONDRA - Una nuova Internazionale, ma stavolta composta dai partiti di centrosinistra, dai nuovi moderati che traggono la loro origine dal socialismo ma hanno accettato fino in fondo il capitalismo. Una nuova Internazionale per cercare una "terza via" tra lo Stato pigliatutto e il mercato pigliatutto. Tony Blair alza la mira delle sue ambizioni e si propone come la guida di un nuovo movimento, universale come lo è la globalizzazione, e che - di fatto - scavalca e sorpassa l' Internazionale socialista. L' effetto Casa Bianca, e il successo personale che sta riscuotendo nella visita a Clinton, hanno spinto Blair a tentare l' operazione politica più ardita finora compiuta sulla scena internazionale. In un' intervista al Guardian il leader del New Labour annuncia che l' asse di questo nuovo movimento sarà composto dall' alleanza di ferro tra lui e Clinton, cementata in questi giorni a Washington. I due parlano lo stesso linguaggio, usano le stesse parole d' ordine, tengono i loro staff in consultazione permanente. Si aiutano, quando ne hanno bisogno: Clinton sostenne Blair per fargli vincere le elezioni, Blair ha ricambiato il favore accorrendo in aiuto del presidente americano impigliato nello "Zipgate". A maggio si rivedranno a Londra, alla vigilia del G8, per lanciare la nuova iniziativa. Poi, alla fine dell' anno o agli inizi del prossimo, il primo incontro della nuova Internazionale, aperto a tutta la sinistra del mondo che è disposta a abbracciare il nuovo credo anglosassone. "Dobbiamo metterci alla testa di tutti coloro che vogliono provare a gestire il cambiamento sociale in quest' era di globalizzazione. La vecchia sinistra resiste a questi cambiamenti. La destra non vuole affrontarli. Tocca a noi - dice Blair - gestirli per produrre solidarietà sociale e prosperità". L' obiettivo è in linea con lo slogan della "terza via". E forse serve a Blair anche per spezzare l' isolamento in cui il nuovo socialismo anglosassone rischia di trovarsi sull' intervento nel Golfo. Blair non chiude la porta a nessuno, nemmeno ai partiti socialisti europei più lontani da lui. L' invito è dunque rivolto anche ai socialisti francesi, ai socialdemocratici tedeschi, insieme agli olandesi, agli italiani, ai portoghesi. A sorpresa, Blair indica poi in Fernando Henrique Cardoso, presidente del Brasile, uno dei politici mondiali che sente più vicino: "Ho letto la sua introduzione a un libro di miei discorsi e sono rimasto sorpreso di quanto quest' uomo parli il nostro stesso linguaggio". Sono della partita anche i partiti dell' ex Est europeo che - dice Blair - "sono diventati meno fanatici del mercato". Blair indica cinque discriminanti per questo nuovo movimento: "Primo: una gestione prudente e stabile dell' economia, rispettosa della globalizzazione. Secondo: spostare l' intervento dello Stato verso settori come l' educazione, l' addestramento professionale, le infrastrutture, lasciando stare cose come l' intervento nell' industria o la politica di alta tassazione e di alta spesa pubblica. Terzo: dobbiamo essere noi i riformatori dello Stato sociale, altrimenti la Destra lo smantellerà. Quarto: reinventare il governo e la decentralizzazione, in modo che ciò che conta è ciò che funziona. Quinto: il centrosinistra deve essere internazionalista e opporsi all' isolazionismo della Destra". è la summa del pensiero di Blair: stato leggero ma attivo nella società, responsabilità fiscale, flessibilità nel mercato del lavoro, ricerca della giustizia sociale ma senza mettere intralci alla crescita economica, che porta prosperità. Le parole d' ordine sono praticamente identiche a quelle di Clinton negli Usa, anche se le situazioni sono molto diverse. La Gran Bretagna, nonostante 18 anni di potere conservatore, ha ancora un Welfare vastissimo e praticamente intatto. Toccare, seppure di poco, i contributi sociali alle ragazze madri, è costato a Blair una ribellione nel suo stesso partito, mentre Clinton quei contributi li ha radicalmente aboliti tra gli applausi della nazione. E se le differenze sono forti tra le due sponde dell' Atlantico, figurarsi all' interno dell' Europa, dove è cresciuta sotto l' ala protettiva dello Stato sociale una società del tutto diversa: in America lo Stato spende appena il 32% del prodotto interno lordo, in Inghilterra il 39% e in Germania il 47%. Quasi a cercare la fonte d' ispirazione, Blair, Clinton e mogli sono andati ieri in pellegrinaggio sulla tomba di Franklin Delano Roosevelt, facendosi riprendere davanti ad una delle sue frasi celebri: "L' unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la nostra stessa paura". - dal nostro inviato ANTONIO POLITO
Bla bla bla blair
RispondiEliminaciao
Marcello
Sono infuriata!
RispondiEliminaNon riesco a postare i commenti!
Quello di prima se l'è mangiato...
Finché non capisco come funziona la cosa, mi astengo dal commentare!
Ma come fate ad arrivare al blog e a fare il login?
Quale link bisogna cliccare?
Anna, se mi fai avere la tua e.mail, provvederò io a mandarti un invito di iscrizione alle sezioni del blog, così potrai postare direttamente.
RispondiEliminaEccoti la mia e.mail se non vuoi pubblicare la tua
ambraro@alice.it
Anna
RispondiEliminati ho scritto una email
ciao
marcello
Meno male Marcello che sei intervenuto tu, come al solito il ciclone fa danni.
RispondiEliminaChiedo scusa ad Anna per averle dato un indirizzo sbagliato.
Eccotelo intero Anna ambrarosa@alice.it